Chiara Ferragni si espone parlando di linguaggio irresponsabile dei media, di violenza sulle donne, di victim blaming, pregiudizi di genere e slut shaming. Lo fa venerdì 20 novembre utilizzando il canale che le è più congeniale e cioè le stories su Instagram. In pochi minuti affronta con grande chiarezza temi di grande impatto, citando fatti di recente cronaca come il caso di stupro avvenuto a Milano e che vede imputato Alberto Genovese. E il mondo del web esplode: oltre 3 milioni di visualizzazioni in 2 ore. L’importanza del messaggio colpisce anche per l’interlocutrice che ricorda la data del 25 novembre, la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, e spinge l’attenzione di tutti i suoi follower su tematiche di grande appeal attuale. “Il problema – afferma la nota influencer – è che la nostra è una società maschilista e patriarcale in cui e donne vengono giudicate in maniera differente. Questo giudizio viene spesso fatto non solo da uomini ma da donne che finiscono per accusarsi a vicenda.”
La Ferragni racconta delle moltissime esperienze di donne e ragazze di cui è venuta a conoscenza e per le quali ha pianto: sono innumerevoli i casi di donne che subiscono abusi e violenze e queste non hanno il coraggio di denunciare, perché terrorizzate dalla possibilità di essere accusate a loro volta di essere istigatrici o complici. Donne trattate come colpevoli. In particolare, si sofferma a sottolineare la pericolosità di fenomeni come lo slut shaming, cioè fare sentire una donna colpevole o inferiore per comportamenti o desideri sessuali che si ritengono in contrasto con il proprio ideale femminile. Esempio calzante è il revenge porn (la condivisione pubblica di immagini o video intimi via web senza il consenso dei protagonisti degli stessi) e il caso venuto a notizia in questi ultimi giorni dell’insegnante che ha perso il lavoro a causa di un video personale condiviso dal suo fidanzato. Donne che vengono isolate, stigmatizzate, attaccate per il reato che ha commesso qualcun altro, mascherato da goliardia fra uomini, ma che si riflette sulla figura femminile. Colpisce particolarmente l’ambiente femminile perché è un tipo di double standard: gli uomini raramente vengono giudicati per la loro libertà sessuale, mentre invece il revenge porn viene usato contro le donne come un’arma di distruzione della loro reputazione. Tutti questi fenomeni non hanno nessuna giustificazione.
“Quello che mi fa incazzare è che moltissimi commenti negativi e accusatori vengono fatti da donne – continua la Ferragni – e giudicano altre donne e in questo momento storico ciò deve cambiare per noi e per le future generazioni.”
Nella sua posizione “privilegiata” sostiene che “è ora di parlarne, di solidarizzare, di impegnarci tutti per una società più equa e migliore”.