Domenica 25 ottobre il premier Conte ha firmato il nuovo DPCM, il decreto anti-Covid (leggi in testo) che prevede tutta una serie di restrizioni e regole con l’obiettivo di fermare la pandemia di Coronavirus. Fra le tante novità anche la stretta sul settore della ristorazione e sui bar che dal 26 ottobre fino al 24 novembre dovranno chiudere alle 18.
La presidenza Fipe-Confcommercio, riunitasi d’urgenza, ha espresso perplessità e contrarietà su questo punto. Per la ristorazione è impedita l’attività del servizio principale della giornata, mentre per i bar si tratta di un’ulteriore forte contrazione dell’operatività. La contrarietà si aggiunge alla consapevolezza che non esiste connessione tra la frequentazione dei pubblici esercizi e la diffusione dei contagi, come dimostrato da fonti scientifiche, che attribuiscono piuttosto ad altri fattori (mobilità, sistema scolastico e mondo del lavoro) le principali fonti di contagio.
La Federazione il prossimo 28 ottobre sarà presente in 24 piazze d’Italia per ribadire i veri valori del settore (economici, sociali, culturali ed antropologici) messi in seria discussione dagli effetti della pandemia da Covid-19, che sta mettendo a repentaglio la tenuta economica del settore, l’occupazione (a rischio oltre 350mila posti di lavoro) e il futuro di oltre 50.000 imprese.