L’amore è cieco nella mostra tattile di Caroline Lépinay

L’arte si può anche toccare, e la mostra di Caroline Lépinay “Love is blind. Blind for love” a Palazzo Tiepolo Passi (Venezia) ne è un esempio. In occasione della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia l’artista svizzero-franco-canadese ha realizzato un percorso esperienziale articolato in 9 sezioni tutte ispirate al mito di Amore e Psiche raccontato da Apuleio nelle Metamorfosi. Ad ogni opera tattile è associata una parte della narrazione accompagnata da un brano appartenente alle grandi arie di opera italiana interpretato da Luciano Pavarotti.

L’esperienza museale si fa ancora più intensa grazie ai 3 profumi appositamente creati per la mostra e soprattutto alla possibilità di effettuare la visita ad occhi chiusi. “L’idea è nata a Ginevra – racconta Caroline Lépinay – durante una mia mostra, visitata da non vedenti, ho notato che il loro approccio tattile con l’opera gli permetteva di leggerla e comprenderla, come se fossi stata io stessa a raccontarla. Questo mi ha colpita e commossa”.

Ed è così che è nata la collaborazione con la sezione di Venezia dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. I visitatori, infatti, vengono guidati da una persona non vedente o ipovedente dopo essere stati bendati, apprendendo dalla guida in che modo leggere le opere attraverso il tatto e come riconoscerne i contenuti. Una volta terminata l’esperienza sensoriale si potrà ripercorrere la mostra ad occhi aperti, assaporando ancora tutte le sensazioni provate poco prima.

L’intento di Caroline Lépinay è stato quello di far scoprire un nuovo modo di vedere mettendo in risalto tutte le diversità tra la percezione esteriore, ovvero del senso della vista, e la percezione interiore legata a tutti gli altri sensi, regalando ai visitatori l’occasione per scoprire cosa significhi vedere con “gli occhi del corpo”.

Per prenotazioni e ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare il sito di Love is blind. Blind for love. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 29 settembre.

Sara Forniz

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