A Mestre, a pochi passi da Venezia, c’è un museo che fa viaggiare nel tempo e che riporta i visitatori nel pieno del Novecento.
M9 è il nuovo gioiello di Mestre, perché racconta il Novecento in chiave moderna, attraverso interessanti mostre interattive.
M9 è il nuovo distretto di rigenerazione urbana che affianca il Museo multimediale del ’900 all’innovazione culturale e tecnologica, al retail, all’intrattenimento e ai servizi.
È un polo culturale di nuova generazione, risultato di un grande progetto di riqualificazione urbana, promosso dalla Fondazione Venezia.
Il progetto, firmato dagli architetti Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton, si basa sul recupero di un ex convento cinquecentesco con chiostro, ora sede di uffici e negozi.
Il complesso, che comprende sette grandi edifici nel pieno centro di Mestre, è concepito con l’intento di rendere sostenibile la funzione espositiva grazie ai proventi dell’area commerciale.
Le facciate sono interamente ricoperte da 20.000 elementi in ceramica policroma di tredici colori diversi, tutti in accordo cromatico con il contesto urbano.
Diecimila metri quadrati per raccontare la storia e accogliere l’innovazione.
Uno degli spazi realizzati all’interno del polo mestrino ospita il Museo del Novecento, un’esposizione multimediale che racconta la storia del nostro Paese, tra passato e futuro, focalizzandosi su un secolo ricco di eventi e cambiamenti con tanto di due guerre mondiali, il boom degli anni 60 e la parabola industriale successiva.
Un nuovo modello di museo, che si avvale delle nuove tecnologie per raccontare agli italiani la loro storia.
“Questo è un museo che dovrà cambiare di continuo”, spiega il direttore Marco Biscione, “è un museo multimediale dove la tecnologia gioca un ruolo importantissimo, ma la tecnologia tende a diventare obsoleta, quindi il museo dovrà ripensare se stesso non solo in termini di modalità di presentazione, ma anche di contenuti”.
Il museo permette al visitatore d’immergersi in un’esperienza multimediale per “percorrere il passato, comprendere il presente e immaginare il futuro”, come recita la presentazione.
Due piani di esposizione permanente nella struttura principale per ricostruire la nostra identità attraverso immagini, audio e realtà virtuale, perdendosi tra le sale semi buie coperte interamente da grandi schermi che ripercorrono tutta la storia del Novecento.
È un’esperienza innovativa ed entusiasmante, un viaggio adatto a tutti e per tutti.
Eleonora Spessotto