Maniago torna al centro dello sport paralimpico mondiale dopo aver organizzato con successo due prove di Coppa del Mondo nel 2015 e 2017.
Dal 2 al 5 agosto infatti ospiterà l’edizione 2018 del Campionato Mondiale di paraciclismo su strada.
Chi vincerà a Maniago potrà vestire la maglia iridata ed acquisirà il diritto di partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.
Un evento che la Città delle coltellerie si appresta a vivere con grande partecipazione ed entusiasmo a sostegno della nazionale italiana guidata dal commissario tecnico Mario Valentini.
La bellezza delle Valli e Dolomiti Friulane e la forza che emana uno sport dove la passione e la volontà prevalgono anche su presunti limiti fisici, trovano la loro sintesi in un tracciato che Zanardi, già al primo test di preparazione compiuto con il collega e campione locale Michele Pittacolo, non ha esitato a definire: “Straordinario, uno dei più belli su cui io abbia mai corso. Perfetto per ospitare una rassegna importante come un mondiale”.
Una quarantina le nazionali presenti, che si daranno battaglia in un circuito di 13,65 chilometri, unanimemente considerato impegnativo e molto tecnico. La partenza è prevista dalla bellissima Piazza Italia di Maniago, proseguirà verso ovest, inoltrandosi nel territorio del comune di Montereale, costeggiando il fiume Cellina. Una volta attraversato il paese, rientrerà verso Maniago, oltrepassando il corso d’acqua e la parte bassa della città, prima di rientrare in Piazza Italia, dove è posizionato l’arrivo.
La nazionale azzurra potrà contare sul sostegno e l’entusiasmo del pubblico di casa, a cui stavolta andranno ad aggiungersi molti curiosi e appassionati da fuori regione, che potranno usufruire della suggestiva linea ferroviaria Sacile-Maniago, recentemente riaperta al trasporto pubblico locale.
Colpiscono le Parole di Alex Zanardi quando dice: “Ho gareggiato in luoghi in cui il tifo arrivava più dai nostri tecnici che dalla gente, ma a Maniago abbiamo sentito il calore delle persone. Le strade erano colme di cittadini e l’attenzione che è stata riservata agli atleti è stata notevole”.
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Martina Dell’Osbel
