“Viaggia Vegan” tra ristoranti e ricettività

“Viaggia Vegan. Mangia buono, bevi bene, dormi meglio, vivi felice” è la prima guida vegana e vegetariana ai ristoranti e alle strutture ricettive d’Italia edita da Terra Nuova e realizzata da Food Vibration. Questa associazione no profit è nata con il fine di promuovere una cultura gastronomica e del viaggio all’insegna del L.O.V.E., acronimo che sta per Locale, Organico, Vegetariano ed Ecosostenibile. 

Questa seconda edizione, dato il successo della prima uscita nel 2015, è molto più ricca, racchiudendo al suo interno più di 500 strutture (dai b&b agli agriturismi) indicizzate per regione, provincia e ordine alfabetico. 150 di queste sono segnalate con schede approfondire, recensioni, dati di contatto e valutazione tramite più di 35 parametri qualitativi di adesione ai principi veg e di ecosostenibilità, come la presenza di prodotti biologici, a km zero oppure la disponibilità ad accogliere animali. Tramite un QR code, poi, è facilitato l’accesso tramite il proprio smartphone ai siti delle strutture e alle relative pagine social. Una guida vegan di nome e di fatto dato che per la sua realizzazione sono stati impiegati esclusivamente carta riciclata FSC e inchiostri vegetali.

Scegliere un’alimentazione vegana e viaggiare fino a qualche tempo fa voleva dire arrangiarsi. – spiega nella guida Gianluca Felicetti, presidente della L.A.V. – Ora che l’offerta si è diffusa è necessario un periscopio per orientare le nostre scelte ed evitare brutte sorprese“. Anche se i fenomeni di vegetarismo e veganesimo sono molto diffusi, una guida dettagliata e aggiornata su ristoranti e strutture ricettive “vegan friendly” ancora mancava.

Che si condivida o meno uno stile di vita spiccatamente animalista e votato all’eliminazione di qualsiasi derivato di origine animale dalla propria dieta, non ha importanza, quello che si sta sviluppando è una nicchia di mercato dal grande potenziale“Le scelte vegetariane – scrive lo chef Simone Salvini nella prefazione di Viaggia Vegan” – fino a poco tempo fa erano condizionate soprattutto da motivazioni salutistiche, in sostanza il cibo doveva essere semplicemente sano e i luoghi di villeggiatura dovevano essere solo funzionali al benessere fisico. Adesso credo che sia arrivato il momento di migliorare l’offerta sia gastronomica sia alberghiera”. Una nicchia di turisti e amanti della cucina, quindi, alla ricerca di nuove esperienze connotate da tutti quegli aspetti riconducibili all’ecosostenibilità e che hanno già iniziato a prendere piede anche fuori dalla cucina. Un’originale guida Michelin che saprà accontentare anche i vegani più esigenti.

 

Sara Forniz

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