Rilassanti passeggiate immersi nel verde, visite guidate tra i vigneti e nelle cantine, degustazioni di vino e di prodotti locali: tutto questo è wine trekking. Si tratta di un nuovo modo di conoscere il territorio che unisce il trekking al patrimonio enogastronomico locale regalando un’esperienza multisensoriale che appaga mente, corpo e spirito.
Nonostante il wine trekking sia nato oltreoceano, in Italia ha trovato terreno di gran lunga più fertile data la spiccata tradizione enologica nostrana tanto che, a testimoniarlo, sempre più cantine e aziende vitivinicole hanno acquisito questa forma di enoturismo come proprio tratto distintivo proponendo delle esperienze veramente uniche.
È questo il caso della storica azienda agricola Ceretto, proprietaria della splendida tenuta Monsordo Bernardina, nel cuore delle Langhe, alle porte di Alba. Un territorio già noto per essere sito Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco ma che va vissuto passo dopo passo per comprenderne l’essenza. Ed è proprio in questo senso che la famiglia Ceretto ha pensato un percorso di trekking lungo 3 km all’interno della tenuta e articolato in 11 tappe con 7 momenti di approfondimento.
Le vigne e la cantina, che permettono di comprendere le varie fasi della produzione vinicola, i noccioleti con la Nocciola Piemonte IGP, la tartufaia, la serra e gli orti, la cui genuinità ispira lo chef Enrico Crippa nella realizzazione di squisite specialità a km 0: tutti questi aspetti si uniscono per dar vita ad un vero e proprio percorso multisensoriale che racconta le Langhe con grande genuinità. L’esperienza di wine trekking sconfina anche nel mondo dell’arte e dell’architettura nell’azienda agricola Ceretto: un antico casolare ha ospitato nel tempo personaggi del calibro di James Brown, Marina Abramovich e Kiki Smith diventando a tutti gli effetti una casa d’artista. Un’altra attrazione che caratterizza la tenuta è l’Acino, un’opera architettonica ultimata nel 2009 e costituita da una bolla trasparente in Efte che poggia delicatamente su una piattaforma di legno in rovere, conferendo alla struttura la forma di un gigantesco acino d’uva attaccato al raspo che fa capolino tra le dolci colline langarole.
Un’esperienza all’insegna del relax e del benessere che si conclude con un buon calice di vino, per brindare tutti insieme a un territorio che ha saputo promuoversi e raccontare le sue peculiarità agli appassionati di enogastronomia di tutto il mondo. Cin cin!
Sara Forniz