Le “mutazioni” di Francis Bacon a Bologna

La dimensione intima di uno degli artisti più discussi del Novecento è in mostra fino al 16 settembre presso Palazzo Belloni di Bologna: Francis Bacon. Mutazioni. Una mostra costituita da circa 70 opere inedite, tra disegni e collage realizzati tra il 1977 e il 1992, che svelano la dimensione più intima di Bacon, che con la sua arte ha sempre cercato di indagare la psiche umana.

Anche se l’artista non era solito realizzare dei disegni preparatori, durante un’intervista con il suo biografo ufficiale, David Silvester, affermò di aver sempre disegnato, fin dagli albori della sua carriera. I disegni sono forse l’espressione più spontanea dell’essenza di un artista, sono in grado di svelare, tratto dopo tratto, il genio, la mente che guida la matita riuscendo, delle volte, ad affascinare più dell’opera finita. Grazie a questa raccolta il visitatore riesce ad entrare in intimo contatto con Francis Bacon, percependone i drammi interiori, i turbamenti e le passioni che l’anno sempre connotato come artista maledetto. Un uomo controverso che scopre la sua omosessualità già in tenera età, in un’epoca in cui essa costituiva reato e, allontanato dalla famiglia a seguito dei forti contrasti con il padre, si trasferisce a Londra, dove affronta la vita in modo sregolato alla ricerca della propria dimensione personale.

Quello al quale il visitatore assiste è il gran teatro del turbamento esistenziale, dove l’inconscio si mostra liberamente sotto forma di mostri viventi che sembrano mutare continuamente ogni volta che vi posiamo lo sguardo. Il mondo interiore di Bacon esplode sulla carta con tratti potenti, un mondo che in realtà ciascuno di noi serba dentro di sé perché fatto di incertezza, contraddizioni, disagio e inquietudine.

I disegni in mostra fanno parte della prestigiosa Francis Bacon Collection di proprietà di Cristiano Lovatelli Ravarino, compagno in vita di Bacon, le cui opere nell’arco di 10 anni hanno viaggiato da Venezia a Zurigo, da Berlino a Parigi fino all’altro capo del mondo, a Santiago del Cile. L’esposizione bolognese è arricchita da contenuti multimediali, fotografie inedite dell’artista e dall’installazione di un trittico a specchio che deforma l’immagine del visitatore in una stupefacente mutazione. All’interno di una sorta di privé, una sala rigorosamente vietata ai minori, sono impresse su carta le pulsioni erotiche dell’artista, la cui sessualità è sempre stata ragione di tormento.

Francis Bacon. Mutazioni mette in mostra la grande metafora della vita, puntando i riflettori sull’angosciosa sensazione di impotenza davanti alla mutabilità delle situazioni e delle nostre stesse emozioni, all’incapacità di affrontare noi stessi, tra demoni del presente, del passato e l’ansia per il futuro.

Sara Forniz

 

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