In mostra a Roma: “The Pink Floyd Exhibition”

Fino al 1 luglio sarà possibile visitare a Roma la retrospettiva che ripercorre la storia della band britannica che ha cambiato la storia del rock: i Pink Floyd.

Dopo l’enorme successo ottenuto al Victoria and Albert Museum di Londra, arriva anche in Italia “The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains”, la mostra che a 50 anni dalla nascita, celebra la band.

Un viaggio audiovisivo, che fornisce una visione inedita del mondo della band britannica, al Macro di Roma, dove a meno di 1 km di distanza, al Piper, ebbe luogo uno dei primi concerti dei Pink Floyd in Italia nell’aprile del 1968.

Questa esposizione è un tripudio di oggetti, video, installazioni, ma anche uno spazio immersivo capace di spiazzare. Un diluvio di flash che accecano, una confusione che disorienta, un pupazzo gonfiabile gigante che fuma un sigaro. Un percorso espositivo che guida il visitatore seguendo un ordine cronologico, accompagnato da musica e voci dei membri passati e presenti dei Pink Floyd, tra cui: Syd Barrett, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour.

Il momento culminante è la Performance Zone, in cui i visitatori entrano in uno spazio audiovisivo che comprende la ricreazione dell’ultimo concerto dei quattro membri della band al Live 8 del 2005 con Comfortably Numb, appositamente mixata con l’avanguardistica tecnologia audio AMBEO 3D della Sennheiser, oltre al video, in esclusiva per Roma, di One Of These Days, tratto dalla storica esibizione del gruppo a Pompei.

La mostra racconta quale fu il ruolo dei Pink Floyd nel cruciale passaggio culturale dagli anni sessanta in poi. Grazie al suo approccio sperimentale la band venne riconosciuta come uno dei fenomeni più importanti della scena musicale contemporanea. Il cuore della mostra è dedicato ai tre album capolavoro del gruppo inglese: “The Dark Side of the Moon”, “The Wall” e “Animals”, con cui la band britannica attaccò il capitalismo e i dettami di una società classista e conservatrice.

La mostra è curata dal direttore creativo dei Pink Floyd Aubrey “Po” Powell (della partnership di design Hipgnosis) e Paula Webb Stainton, che ha lavorato a stretto contatto con i membri dei Pink Floyd tra cui Nick Mason (Exhibition Consultant per Pink Floyd), con l’ulteriore collaborazione di Victoria Broackes, curatrice del V&A di Londra.

Con la loro sperimentazione musicale, i Pink Floyd, hanno creato paesaggi sonori che si sono impressi nella memoria collettiva anche grazie a immagini e simboli diventati iconici. I Pink Floyd hanno saputo costruire una eredità visiva, oltre che musicale, avendo concepito sia i dischi che i tour come singolari e peculiari progetti artistici, promuovendo immagini che hanno fatto la storia della cultura pop.

 

Martina Dell’Osbel

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