Non si tratta di un’asta d’arte qualunque quella che ha visto protagonista l’opera “Busto del moschettiere” di Picasso, acquistato per 2 milioni di franchi svizzeri non da un solo compratore ma da ben 25.000. L’asta online, che ha preso le sembianze di una vera e propria iniziativa di crowdfunding, ha previsto la suddivisione del prezzo d’acquisto in 40.000 quote da 50 franchi ciascuna (circa €42) ed è stata proposta da Qoqa, un sito svizzero decisamente originale. Si tratta di un portale che, all’insegna del motto “Facciamo qualsiasi cosa, ma la facciamo per te”, propone vendite all’asta di ogni genere, dal set di birre artigianali a un soggiorno romantico.
“Quando abbiamo lanciato l’idea – spiega il 37enne Pascal Meyer, fondatore dell’azienda – ci è stato detto: “È impossibile” e quando poi si è fatto il nome di Picasso ci è stato ribadito che sarebbe stato due volte impossibile. Da lì lo stimolo, il gusto per una sfida, quella di rendere un po’ più popolare un universo che sembrava inaccessibile per le persone comuni“. Un’operazione dai risvolti pubblicitari sicuramente interessati per Qoqa che al contempo ha voluto rendere l’arte più “democratica”, sdoganando la concezione comune che l’acquisto di opere d’arte sia affare esclusivo dei Paperon De Paperoni.
Il dipinto di 58 x 28,5 cm venne realizzato da Picasso nel 1968 e ritrae un moschettiere dai baffi impertinenti con lunghi capelli mossi e dal colletto in pizzo. Forse non sarà totalmente un caso se, proprio nello spirito del personaggio di “Uno per tutti, tutti per uno”, i compratori resteranno uniti per decidere sul futuro dell’opera. Il “Busto del moschettiere” resterà esposto al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Ginevra, il MAMCO, fino ad ottobre ed entro quel momento i proprietari dovranno aver stabilito la prossima sede espositiva, che non è detto sarà necessariamente un altro museo. “Spero sinceramente che vengano tutti” ha dichiarato entusiasticamente il direttore del MAMCO Lionel Bovier, dato che ogni acquirente ha ricevuto una carta numerata attestante la proprietà dell’opera che, una volta strisciata nell’apposito tornello, consente l’accesso gratuito al museo. Bovier, conscio dell’enorme potenziale della rete, ha deciso di mostrare l’opera in tempo reale tramite una webcam e una piattaforma interattiva chiamata “PiQasso”, disponibile attraverso il sito di Qoqa, oltre ad una scansione 3D, in modo da ammirare il moschettiere da qualsiasi angolazione. In occasione dell’esposizione del “Busto del moschettiere” il MAMCO ha programmato una serie di incontri, conferenze e attività monografiche dedicate al genio di Picasso.
Sara Forniz