Ai bambini piace leggere, tanto.

Credit: Flickr_Tempo di Libri 2018
Ragazzi a Tempo di Libri, fieramilanocity

I bambini amano leggere. Quasi 7 su 10, per la precisione il 69% degli 0-13enni, apprezzano i libri più della media. Emerge dall’indagine presentata nei giorni scorsi a Tempo di Libri, la Fiera internazionale dell’Editoria che si è conclusa ieri a Milano.

Credit Flickr_Tempo di Libri
Tempo di Libri, fieramilanocity

La ricerca, sviluppata dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sui consumi culturali, condotta in collaborazione con Pepe Research, riguarda i lettori tra 0-13 anni e fotografa le abitudini di lettura: generi e numero di libri/ebook letti, uso della tecnologia (app), rapporto con i genitori riguardo alla pratica della lettura, grado di autonomia.

La lettura fa parte della vita di quasi tutti i bambini. Se sono il 69% i bambini che amano tanto leggere, è però l’82% degli 0-13enni che nell’ultimo anno ha sfogliato un albo illustrato, letto un libro di carta o tattile, letto un ebook, un audiolibro, usato un’app a contenuto editoriale (mentre la media italiana nella fascia 14-75 anni è 65%). È il 59% dei bambini 0-3 anni a «leggere» (o a manipolare libri tattili, libri attivi, pop-up, ecc.), che sale al 92% di quelli tra 4 e 6 anni, per poi iniziare a calare: 91% tra 7 e 9,  l’88% tra i 10-14enni.

Come leggono i più piccoli? Il bambino ricerca una prima autonomia nella lettura già tra i 4-6 anni (il 3%), ma è tra i 7-9 anni che l’indipendenza raggiunge il 33% fino a esplodere all’84% tra i 10-13enni.

Ci sono differenze tra maschi e femmine. Alcuni elementi caratterizzano i comportamenti di lettura anche tra i più piccoli, come la prevalenza della lettura dei libri di carta tra le bambine (li scelgono il 77% delle bambine e il 75% dei maschi). Il 19% dei maschi utilizza le app, mentre le ragazze si fermano al 9%. Gli e-book sono letti dal 13% dei maschi e dal 9% delle femmine. Con il crescere dell’età è la lettura di e-book a conquistare attenzione: coinvolge l’1% dei bambini tra i 4-6 anni, diventa il 10% tra i 7-9enni, fino a raggiungere il 25% dei 10-13enni. Anche l’uso delle app subisce una crescita dal 2% dei più piccoli (0-3 anni) al 22% dei 4-6 anni, per attestarsi al 21% tra i 7-13enni. Nelle fasce 4-6 e 7-9 anni i lettori sono 9 su 10: il 92% dei bambini in età prescolare e il 91% di quelli ai primi anni delle elementari.

Qual è il ruolo che gli adulti svolgono nella lettura dei figli? Quasi sei bambini su dieci (il 59%) leggono i libri con gli adulti. Il genitore è presente soprattutto coi più piccoli: tra 4-6 anni leggono insieme a un adulto quasi la totalità dei bambini (il 97%); percentuale che si riduce al 79% appena il bambino acquisisce le prime competenze alfabetiche in questo modo inizia a esercitare pienamente la sua autonomia tra i 7-9anni.

Con chi leggono? La maggioranza con la mamma (il 59%) ma anche con entrambi i genitori (il 34%). Meno incisiva l’incidenza degli insegnanti: un bambino su due tra i 7 e i 13 anni non legge libri (esclusi quelli scolastici, ovviamente) suggeriti dai docenti. Si tratta per la precisione del 52% dei bambini, percentuale che sale al 64% tra i 7-9 anni. Sono le età in cui i bambini preferiscono scegliere i libri da soli (per il 54%) o insieme ai genitori (il 43%).

«Disporre di un osservatorio che prende in esame i comportamenti di lettura anche delle fasce dei bambini più piccoli – ha detto la responsabile del Gruppo Editori per Ragazzi AIE, Beatrice Fini – è fondamentale per tutto il settore, oltre che per gli editori che concentrano il loro catalogo e la loro produzione su queste fasce di età. È fondamentale, perché permette di monitorare età e comportamenti mai prima indagati nella relazione che i bambini hanno con le varie forme di lettura, con i genitori e con gli adulti: insegnanti, mondo della scuola, biblioteca. Nella loro relazione con le tecnologie e le altre modalità di occupare il tempo libero. Nel comprendere dove e come i genitori si procurano i libri per i loro figli e come si informano. È importante individuare le politiche efficaci perché cresca l’intensità di lettura, cioè il numero di libri letti, in queste fasce di età che determineranno poi, proprio da questo comportamento, il futuro stesso delle nuove generazioni».

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