Lassù sul cucuzzolo, a 550 metri sul livello del mare, su una delle colline che anticipano l’Appennino Umbro-Marchigiano, se ne sta Cupramontana. Questo piccolo comune della provincia di Ancona deve il suo nome a Cupra, dea della fertilità adorata dalla popolazione dei Piceni che vissero in epoca pre-romana. Capitale del Verdicchio dei Castelli di Jesi, Cupramontana ha dato casa natale all’incisore Luigi Bartolini, anche scrittore del famoso libro “Ladri di Biciclette” (1946) da cui fu tratto il celeberrimo film di De Sica.
1. SAGRA DEL VINO
Uno degli appuntamenti a cui non si può mancare a Cupramontana è la Sagra del Vino. Dal 28 settembre al 1° ottobre 2017 si è festeggiata l’80esima edizione di questa festa, che dal 1928 porta in paese gioia e allegria. L’evento è un punto di riferimento per tutti i comuni limitrofi. La tradizione celebrativa della vendemmia e del vino (ovviamente il Verdicchio) risale al 1928 e, a parte uno stop di 10 anni a causa della Seconda Guerra, la gente del luogo non ha mai smesso di considerare l’uva il prodotto simbolo della città. Sono giorni intensi, con un programma ricco di appuntamenti: i balli tradizionali, come il saltarello eseguito dai gruppi folkloristici locali, il palio del Verdicchio, la gara di pigiatura dell’uva con i piedi, concerti. La Sagra ha il suo culmine nel pomeriggio della domenica, quando i carri allegorici, realizzati a mano dai rappresentanti delle contrade del paese transitano, nella strada principale a ridosso delle mura. Chi si aspetta una semplice sfilata in stile carnevalesco fa presto a ricredersi: una volta all’altezza del Palazzo Comunale, rivolti al pubblico che riempie Piazza Cavour, i carri si fermano e si animano, grazie ad effetti meccanici speciali e agli attori che, travestiti di tutto punto, recitano in italiano e dialetto cuprense. Le scenette durano circa 15 minuti, riprendono temi di attualità e costume sociale facendo ridere e divertire il pubblico. Il filo conduttore di ogni allegoria è sempre il vino. Alla fine della manifestazione una giuria premia il carro che ha ottenuto il punteggio più alto nei 4 criteri di valutazione: scenetta, fotografia, effetti speciali, costumi. È una battaglia all’ultimo… bicchier di vino!
2. ORO GIALLO
L’oro giallo di questi luoghi è il Verdicchio dei Castelli di Jesi, vino bianco DOC autoctono marchigiano. Il vitigno è molto versatile e si presta all’applicazione di tecniche di coltivazione e vinificazione differenti: ne può risultare un ottimo spumantizzato, un vino da pasto secco, un riserva da invecchiamento oppure un passito ideale per il dessert. Esiste anche una buona produzione di distillati (Grappa di Verdicchio). Il terroir di Cupramontana è particolarmente vocato alla coltivazione della vite sin dai tempi degli antichi Romani. Se ne ha testimonianza di razionalizzazione nella coltivazione già nel VII secolo ad opera dei monaci benedettini. Solo nell’Ottocento si comincia a parlare specificatamente di Verdicchio, mentre per un’ampia produzione e la spumantizzazione si deve aspettare i primi del Novecento. Cupramontana viene insignita del nome di “Capitale del Verdicchio” nel 1939 e la recente Denominazione di Origine Controllata (2011) sancisce l’autorevolezza di questo vino, apprezzato e amato in Italia e all’estero.
Da degustare: Cuvée Tradition, Riserva Personalizzata, Colonnara. Vino Spumante Brut, Metodo Charmat Verdicchio.
Il colore è un giallo paglierino con riflessi verdolini. Fine e persistente il perlage. All’olfatto il vino offre sentori floreali di acacia e mimosa, un vago sentore di mandorla e pesca. In bocca è secco, abbastanza morbido, leggermente minerale, dalla notevole freschezza e lieve sapidità.
3. MUSEO IN GROTTA
Nel centro storico di Cupramontana, è possibile percorrere un percorso museale nelle grotte del Convento di Santa Caterina. In questa location affascinante, si accede al Museo Internazionale delle Etichette del Vino: una raccolta unica nel suo genere divisa in tre sezioni. Oltre sessantamila etichette nazionali ed estere, esposte per provenienza geografica e per tematiche, fanno parte della raccolta definita contemporanea; le etichette risalenti al periodo a cavallo tra ‘800 e ‘900 definiscono la raccolta storica; mentre le oltre quattrocento opere (bozzetti di etichette non realizzate) appositamente eseguite da artisti di fama si inseriscono nella raccolta definita artistica. Proseguendo nell’esplorazione, si giunge alla cineteca della Sagra dell’Uva, dove sono raccolte tutte le locandine dalle origini ad oggi della famosa festa. Si passa poi all’esposizione dei prodotti tipici locali che fanno parte della Strada dei Sapori e sono coperti da Denominazione Comunale, detta anche De.Co., una sorta di certificato notarile contrassegnato dal Sindaco che certifica l’identità di un prodotto e lega in maniera anagrafica un prodotto al luogo storico di origine. Sono 5 i rappresentanti De.Co. di Cupramontana: il miele, di acacia, girasole, millefiori e melata; il coniglio in porchetta (piatto storico cuprense, qui la ricetta http://www.gustocupramontana.it/disciplinari/coniglio-in-porchetta); il vino di visciole, tradizionale “liquore”, ovvero vino aromatizzato con visciole o amarene, da fine pasto che si accompagna con i dolci tradizionali locali; il pecorino e il ragout di papera.
La visita si conclude con la tappa nell’Enocupra, uno spazio dedicato alla degustazione e alla presentazione di eventi pubblici e privati.
4. INFIORATA DI CORPUS DOMINI
Da vedere sicuramente l’evento che celebra la massima espressione artistica dei mastri infioratori. In occasione del Corpus Domini (la seconda domenica di giugno) vengono creati lunghi tappeti floreali che si snodano per le vie del centro da via Giacomo Matteotti, via Roma, via Don Francesco Menicucci, via Don Minzoni. Mezzo chilometro di colori, paesaggi e figure sacre dipinte a terra con petali, erbe, spighe. La strada di fiori serve ad accompagnare la processione religiosa, secondo una tradizione ormai radicata risalente al secondo dopoguerra. All’epoca erano i bambini dei contadini a spargere i petali colorati e a segnare la via di passaggio del Santissimo Sacramento, ora è vanto artistico di specialisti infioratori.
5. ERIK WEMPE
Uno dei personaggi più particolari di Cupramontana è Erik Wempe. Olandese di nascita, cresciuto in Belgio e cuprense per scelta. È lui un punto di riferimento e presidente dell’Associazione Cupramontana Accoglie che si propone di incentivare il turismo in questi luoghi. Innamorato dell’Italia, ha deciso nel 2002 di aprire proprio qui il primo B&B del comune (La Girandola) e da allora ha contribuito attivamente a spingere e stimolare tutte le identità aziendali locali a creare idee finalizzate a migliorare la proposta turistica. In piena collaborazione con le istituzioni, questo straniero rappresenta appieno lo spirito e l’entusiasmo di chi vede l’Italia e Cupramontana con occhi sempre meravigliati e riesce a scoprire l’eccezionalità in ogni piccola e apparentemente insignificante quotidianità.
Francesca Casali