5TIPS: voglia di mare, da San Vito lo Capo a Mazara del Vallo

Se l’obiettivo della vacanza è il mare, una delle mete più entusiasmanti è la costa nord occidentale della Sicilia. San Vito lo Capo, la spiaggia di San Giuliano di Erice, il Lido del Sole di Trapani, l’isola di Favignana, la spiaggia di San Teodoro a Marsala, la spiaggia della Tonnarella a Mazara del Vallo. Sono località meravigliose: alcune più servite di altre, alcune quasi selvagge, ma proprio per questo con un fascino particolare che compensa il viaggio per raggiungerle. Sembra di entrare in contatto diretto con la natura e lo spirito marino, con la gente del luogo e il loro atteggiamento reverenziale e mai scontato nei confronti del mare.

Di questi luoghi ecco i 5 tips:

1. OMBRELLONE

Ovviamente si può scegliere di accedere a spiagge libere e restare sulla sabbia, al limite portando il proprio da casa. Questo in tutte le spiagge elencate tranne il Lido del Sole di Trapani, dove si entra soltanto se si ha prenotato ombrellone e sdraio. Il consiglio però è di approfittare del servizio dato dai bagni, visto che la spesa non è così eccessiva (a fine giugno la spesa massima è stata di € 15 per tutta la giornata). E questo per un motivo specifico: il sole picchia davvero forte, quindi un posto all’ombra è un toccasana soprattutto per chi ha bambini. Di contro, prendere l’ombrellone vincola un po’… Se non si conosce bene la spiaggia perchè si è alla prima visita, e si scopre solo dopo che poco più in là la sabbia è più fine o l’ombrellone meno costoso…

2. BAMBINI

Il mare in questi luoghi ha qualcosa di magico. Bellissime le onde che con il vento sempre presente nel pomeriggio un po’ si agitano, gioco divertente per grandi e bambini con risate assicurate. L’ideale è riempirli di crema prima di uscire di casa in modo da lasciarli liberi di correre in acqua appena poggiati i piedi sulla sabbia. Per farli felici basta un retino, una maschera col boccaglio e un racconto fantastico sui pesci che potrebbero acchiappare. E via, non li si vede più per tutto il resto del pomeriggio. Genitori con tintarella garantita sul bagnasciuga, sempre con l’occhio sui pargoli in acqua. Nelle giornate affollate è utile istruire bene il bimbo sui punti di riferimento utili a riconoscere la posizione dell’ombrellone, presentarlo al bagnino che potrà essere una persona su cui contare se non vede mamma o papà, munirlo di braccialetto con GPS per sapere sempre dove si trova.

3. ALGHE E MEDUSE

Insomma, siamo al mare. È ovvio che ci siano, che poi diano fastidio è un altro discorso. Tante le alghe in Cala Azzurra a Favignana: ricoprono gli scogli, formando uno strano tappeto morbido e scricchiolante sotto i piedi, e nel primo tratto di mare a formare delle chiazze scure. Pochi passi e compare l’azzurro più brillante e il fondale sabbioso completamente pulito. Il fatto che ci siano però non penalizza la nitidezza dell’acqua. Sempre a Favignana, a Lido Burrone, qualche piccola medusa. Il retino qui serve per pigliarla e insabbiarla, così da potersi godere il mare in tranquillità. Ulteriore precauzione, se anche solo la possibilità remota di presenza di meduse crea ansie e pianti di fronte al mare: in farmacia è possibile trovare lozioni che proteggono la pelle dal rischio di “punture” da contatto con le meduse (se si hanno 15 € da regalare al farmacista).

4. MULINI A VENTO

Merita fare una passeggiata fino al limite nord della spiaggia di San Giuliano a Erice, dove si erge orgoglioso un mulino a vento, con i mattoni levigati dal mare, il tetto rosso e le grandi pale. Fa parte di un resort di recente costruzione che ha provveduto alla ristrutturazione di una antica “casa salinara” di fine settecento. Il mulino è stato rivisitato e trasformato in una suite circondata dal mare. Nella zona della Riserva delle Saline di Trapani gli antichi mulini (risalenti alla metà del XVIII secolo) sono stati inseriti nella lista dei dieci mulini a vento più belli d’Europa. Sono di due diverse tipologie: il mulino a stella o olandese, caratterizzato da 6 pale trapezoidali di legno e il mulino americano, con 24 pale di lamiera zincata (introdotto dopo il 1950). Queste strutture (circa un centinaio nella provincia di Trapani) originariamente venivano utilizzate per pompare l’acqua di mare in salina e per macinare il sale. Oggi molti rischiano l’abbandono, altri invece sono stati restaurati e portati a nuova vita.

5. PANE CUNZATO

Uno dei massimi piaceri della vita è saziarsi di pane cunzato, aria tra i capelli e profumo di mare. Si tratta di un semplice pane condito, uno dei più tradizionali pasti poveri della cultura gastronomica siciliana. Alcuni lo chiamano anche pane della disgrazia, in quanto nasce nelle abitudini del popolo che doveva adattarsi a mangiare quello che c’era. Gli ingredienti sono quasi banali, poco costosi e di facile reperibilità: filone di pane casereccio, pomodoro, formaggio primo sale o mozzarella, filetti di acciuga, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Nella cultura di un tempo si dice che l’acciuga o la sarda, che danno all’insieme un gusto pieno e ricco, erano un alimento privilegiato, quindi chi poteva permettersele era fortunato.

 

 

Francesca Casali

 

 

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