Dal 12 al 16 luglio, in Friuli a Tramonti di Sotto (PN), si svolgerà Art In Val: un festival che unisce arti e artisti dando vita ad un unico museo a cielo aperto. Ce ne parla nel dettaglio Nicolas Valvassori, uno degli organizzatori.
Dosmo Magazine: Art in val, un festival sulle arti che prende forma attraverso un team di professionisti.
Nicolas Valvassori: Tutto è partito alcuni anni fa con la manifestazione CimolArt, a Cimolais, comune montano della provincia di Pordenone, esigenza nata dai genitori che volevano proporre un momento di aggregazione per i bambini della valle. Per organizzare e concretizzare questo appuntamento mi hanno contattato e così ho cominciato a lavorarci. Il primo anno, nel 2014 ho gestito autonomamente i laboratori di Land Art, l’anno successivo ho invece deciso di ampliare l’offerta coinvolgendo alcuni artisti. Lo scorso anno invece abbiamo proposto una manifestazione molto più strutturata grazie anche all’appoggio di Enti e aziende che hanno creduto nel progetto. Quest’anno l’evento cambierà location spostandosi a Tramonti di Sotto, proponendo un format diverso e dando spazio a tutte le arti (pittura, scultura, recitazione, danza, ecc). Art in Val è supportato da un team di professionisti tra cui gli architetti Ermes Povoledo e Giorgia Liut, altre persone come Angela Biancat e Matteo Sabbadini, che si occupano di comunicazione e Isabel Costantin, presidente dell’associazione LAGO e coordinatrice del festival. Attraverso un importante lavoro di squadra, in cui ognuno ha portato le proprie competenze, siamo riusciti a creare un appuntamento di forte richiamo. Siamo tutti dei liberi professionisti che hanno deciso di fare qualcosa per il territorio lavorando assieme con la stessa filosofia ed etica.
DM: Cosa vuole diventare Art in Val?
NV: Art in Val vuole diventare un festival internazionale di artisti. L’idea è quella di rigenerare il territorio attraverso l’arte perché siamo convinti che questa modalità possa innescare dei processi più ampi e aprire nuove opportunità per il territorio stesso. La sfida è molto complessa perché lavoriamo in territori marginali in cui le problematiche sono numerose (calo demografico, carenza di servizi, ecc.), ma riteniamo che siano i luoghi da cui partire e in cui nasce una grande soddisfazione nel momento in cui si intravedono i primi risultati ottenuti. In futuro ci auguriamo che il format si possa strutturare sempre di più coinvolgendo anche i territori limitrofi e nuove realtà.
DM: Il tema di quest’anno è sassi e acqua: perché questa scelta?
NV: Ci siamo voluti collegare a quello che già da cinque anni viene organizzato a Tramonti di Sotto, ovvero Fest in Val: un festival di musica popolare caratterizzato ogni anno da un tema diverso. “Radici” era il tema dell’anno scorso, mente in questa edizione 2017 il tema è “sassi e acqua”. Nel momento in cui Art in Val si colloca temporalmente prima di Fest in Val, abbiamo deciso di adottare lo stesso tema che andrà a caratterizzare le opere che verranno realizzate durante la manifestazione e arricchiranno il festival musicale.
DM: All’interno del festival ci saranno molti workshop.
NV: Sì. A partire da quello degli architetti, dove l’obbiettivo è quello di rivitalizzare le rovine di uno storico mulino attraverso l’architettura contemporanea realizzata in legno. Al workshop parteciperanno 8 giovani architetti provenienti da tutta Italia e coordinati dagli architetti di DALZ Architettura. Poi c’è il corso di cucina naturale con lo chef Claudio Petracco, che insegnerà a preparare cibi in maniera naturale. L’associazione Creaa di Udine spiegherà come realizzare al meglio un portfolio d’artista. E ancora, avremo il corso di arte e danza, un percorso molto particolare, un corso di danza oriental fusion, l’ex tempore di pittura, un corso d’illustrazione con Alberto Magri e uno spettacolo teatrale immerso nella natura dal titolo “E nasce un bosco” tratto da “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono. Questi gli workshop per adulti, mentre abbiamo strutturato una ricca offerta di laboratori per bambini: argilla creativa, murales, mosaico, arti tessili, percorso sensoriale con le spezie, il percorso di caseificazione del formaggio, laboratorio per fare oggetti artistici con materiale di plastica di recupero.
DM: Perché fate questo festival?
NV: Per noi questo festival vuol dire lavorare con l’arte immersi nella natura, riuscendo così a ridare nuova linfa alle aree montane. Quindi, attraverso questo festival, vorremmo portare visibilità e far sì che le persone riscoprano la bellezza dei luoghi che ci circondano. Credo che arte e natura, per raggiungere questo obiettivo, siano la migliore combinazione e permettano di valorizzare il territorio dandone una nuova prospettiva.
Per tutte le info: www.facebook.com/ARTinVAL/?fref=ts
Martina Dell’Osbel