Giulia Savino è una giovane designer di gioielli che vive e lavora a Torino. Laureata in Design della Moda presso il Politecnico di Milano ha completato successivamente il programma di studi in gioielleria contemporanea presso la scuola Alchimia a Firenze, sotto la guida di artisti internazionali. Recentemente ha ottenuto il Master in Gioielleria Contemporanea e Ornamento del Corpo presso Alchimia, tutorato dalla designer belga Nedda El Asmar. Ha esposto le sue creazioni in occasione di fiere di settore dal respiro internazionale.

Dosmo Magazine: Com’è nata la tua passione per il jewelry design? Qual è stato il primo progetto al quale hai lavorato?
Giulia Savino: Creare gioielli è sempre stata la mia passione ma solo nel momento in cui ho conosciuto la scuola di gioielleria contemporanea Alchimia, a Firenze, ho ritenuto che il design del gioiello potesse diventare la mia carriera. Mi piace molto sperimentare con materiali e superfici diverse. In particolare lavoro con metalli riciclati, come alluminio o latta colorata, materiali poveri, come legno o resina, e spesso combinati con la preziosità dell’argento. Questo contrasto è evidente nella mia prima collezione “Appeso a un filo”, ispirata al lavoro dell’artista americano Calder. Il progetto è composto da una serie di ciondoli/collane che hanno come elemento principale il pesce, interpretato con diversi caratteri. I gioielli esaltano la potenzialità espressiva delle forme e dei colori, e la versatilità dei materiali stessi.
DM: Hai creato un’intera collezione improntata sulla riproduzione in scala delle mappe di città del mondo, da Milano al centro di Manhattan. Com’è nata l’idea del progetto “1:20.000”.
GS: “1:20.000” è nato quando ancora vivevo a Il Cairo, e viaggiavo spesso tra l’Italia e l’Egitto. La possibilità di osservare le città dall’alto e il desiderio impossibile di essere in due posti allo stesso tempo, ha portato a interrogarmi sui temi dell’identità, dell’idea di possesso e appartenenza relativo ai luoghi in cui viviamo. Così ha preso forma questo progetto, una raccolta di mappe, una collezione di città in forma di gioiello che si possono portare con noi ovunque andiamo. Ogni gioiello è un’interpretazione personale della mappa in scala di una città e prende/perde la sua forma interagendo con il corpo. Quando indossato si adatta creando un reticolato di catene, mentre è riconoscibile il tracciato quando esposto in orizzontale su un piano. Il progetto è in continua espansione, in quanto alle 15 città iniziali, ogni volta si aggiungono nuove mappe su richiesta, per la partecipazione a particolari eventi o nuovi viaggi. Il lavoro è caratterizzato da diverse collezioni: la principale è composta da collane, pezzi unici o in serie limitata, che rappresentato la mappa intera. La seconda è una collezione di orecchini che rappresentano un dettaglio della mappa/collana. Il dettaglio della mappa costituisce anche la terza collezione di collane più piccole. Sono appena rientrata dall’Australia, dove ho avuto l’opportunità di esporre il mio lavoro “From TRN to MEL” 1:20.000 project in un solo show a Melbourne, presso Bini Gallery, e di presentare la mia ricerca presso il Politecnico di Melbourne. In quest’occasione la collezione si è arricchita delle mappe di Melbourne e Sydney.
DM: Hai contribuito alla realizzazione della prima scuola di gioielleria del Medio Oriente assieme alla designer Azza Fahmy. Parlaci di questo importante traguardo.
GS: Mi sono trasferita al Cairo nel dicembre 2012 scoprendo che la scuola era ancora un cantiere e quindi il mio ruolo iniziale è stato fondamentale nell’organizzazione del progetto. The Design Studio by Azza Fahmy è stato aperto nel 2013 e ho affiancato la direttrice della scuola, Estela Saez, con il ruolo di assistente. Da quel momento ho lavorato come insegnate per vari corsi di gioielleria di base e workshop brevi focalizzati su tecniche diverse come filo, smalto o resina. È stata un’avventura lavorativa e culturale impegnativa e allo stesso tempo affascinante.
DM: Che progetti hai per il futuro?
GS: A breve prenderò parte a una fiera a Francoforte e sicuramente ci saranno presto altre destinazioni europee. Poi lascio sempre un po’ di spazio all’imprevedibilità, perché ogni giorno può portare sorprese e nuove collaborazioni!
Per scoprire tutte le sue creazioni, questo è il sito di Giulia: www.giuliasavino.com
Sara Forniz