Il Festival dei Matti, che quest’anno raggiunge la sua ottava edizione, è un’iniziativa culturale volta a riportare la “follia” al centro di una riflessione seria e interdisciplinare. Lo scopo è quello di valorizzare le potenzialità creative e comunicative, riconoscendone le componenti vitali, quotidianamente rimosse, nella vita di ciascuno di noi. “Temporali”, questo il nome dell’edizione 2017 che si svolgerà a Venezia il 26, 27 e 28 maggio.
Il Festival si articolerà in appuntamenti, incontri, dibattiti, laboratori, spettacoli per dare voce a quella condizione che chiamiamo follia e che riguarda tutti. Cittadini comuni e personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura: giornalisti, registi, filosofi, artisti si incontrano per parlare di questo, rappresentarlo, restituirgli valore. I luoghi del Festival saranno: il Teatrino di Palazzo Grassi, Ateneo Veneto- Sala Tommaseo, Liceo Foscarini e Teatrino Groggia.
Venerdì 26 maggio.
Alle 11.00, al teatrino di Palazzo Grassi, un Contrattempo che fa inciampare: Claudia Antonangeli, Arianna Bellano, Chiara Busetto, Alessia Camarin, Maddalena Martini, Alessia Mongelli, Valentina Ruzzi e Lisa Thibault, studentesse di Ca’ Foscari, che senza preavviso, faranno delle domande ai passanti.
Alle 16.00, Interruzioni: a interrompersi violentemente, nei tre cortometraggi di Valentina Pedicini, Sergio Bertani e Antonio Fortarezza sono storie minori, stralciate da ragioni forti, giochi di potere, discorsi senza via d’uscita: una gang di ragazzini su una spiaggia del Salento, un giovane uomo in un reparto psichiatrico, quattro ragazzi e quattro ragazze migranti in un Centro di Assistenza Straordinaria.
Alle 18.00, Scampoli di vite: le vite di Janet Frame e Cesare Pavese, fatte a pezzi dai banchi di ghiaccio dell’incomprensione e del dolore, dalla violenza delle istituzioni, dal gioco rischioso del prender parte alla vita. Vite sottratte, ma poi reimpastate e doppiate in prosa e poesia e nei racconti lievi e accorti delle scrittrici Anna Toscano e Nadia Terranova.
Alle 21.00, Grandine: l’incontro con Giulio Casale, seduto da sempre “dalla parte del torto”, a dar corpo e voce al sottosuolo, alle vite sghembe, sbagliate, di risulta, di chi esita e non smette mai di dubitare.
Alle ore 22.15, Doppelganger:performance di Francesco Wolf per la regia di Mattia Berto, che mette in scena l’ombra, l’altro che ci abita e la nostra identità che scivola.
Sabato 27 maggio.
All’Ateneo Veneto, avranno luogo tre soste sul fronte dei diritti, a guardare cosa accada oggi, in Italia e nel mondo, a chi s’impiglia nel cono d’ombra di un dolore privato e collettivo che le comuni “buone ragioni” non sono in grado di curare.
Dalle 15.00 alle 18.00, la Follia degli ultimi: della dannazione che ancora grava in troppi luoghi del mondo sulle vite di chi viene detto matto e scambiato per la parola che lo chiama. A parlarne saranno Angelo Righetti, Luciano Carrino, Giovanna Del Giudice, psichiatri basagliani, da sempre impegnati contro le istituzioni totali e nella cooperazione internazionale e con Grègoire Ahongbonon che sottrae alle condizioni disumane a loro riservate in Africa Occidentale i matti, qui demonizzati, incatenati e abbandonati sulle strade.
Infine, con Roberto Beneduce, etnopsichiatra, antropologo e fondatore del centro Fanon di Torino, e Antonio Fortarezza, videomaker e fotografo, si parlerà dei Tempi spezzati delle migrazioni e delle follie che ne vengono: le matrici storiche della sofferenza, i limiti e l’ipocrisia del nostro sapere e delle nostre pratiche “terapeutiche”.
La giornata di sabato sarà letteraria con Gianni Montieri, poeta e scrittore. Incontrerà Filippo Tuena, autore “ipnotico” che aggrega storia, fantasmi, incubi e polvere di sogni, desideri che perdono la strada, ebbrezze diurne e notturne miscelate.
A chiudere la giornata del 27 maggio alle 21.00, nel Chiostro del Liceo Marco Foscarini, saranno Massimo Cirri, scrittore e conduttore di Caterpillar e Lucia Goracci, inviata sui fronti di guerra di Rai News24 a parlare di Cataclismi, dello scandalo delle guerre, del terrorismo, di scenari in cui lo sgretolamento dei diritti e le follie collettive sono il solo ordine del mondo.
Domenica 28 maggio.
Il mattino al Teatrino Groggia, la lirica dirompente di Paolo Universo, Mattia Berto, regista, attore e padrone di casa, terrà un laboratorio teatrale aperto al pubblico insieme a Pascale Janot, curatrice e traduttrice del volume omonimo di poesie in francese.
Il pomeriggio dalle 16.00 con Peppe Dell’Acqua, direttore della Collana 180 e Pietro Del Soldà, si parlerà dei Tempi rubati con Alberto Fragomeni e la prosa mozzafiato dei suoi Dettagli inutili.
Alle 18.00 la sosta Tempi che corrono, vedrà protagonista il sociologo Alessandro Dal Lago, raccontare di come cambia la nostra percezione del pericolo al tempo del Califfo, del montaggio di ostilità diffuse e personali contro i migranti, i diversi, i nuovi mostri, le genealogie dell’odio e delle nostre fragili strategie.
A chiudere il Festival sarà infine il tempo sospeso di Letizia Forever. Uno spettacolo teatrale con Salvatore Nocera, testo e regia di Rosario Palazzolo: un monologo che sfonda le parole, la lingua, l’identità e ci trattiene nel corpo di una storia che si fa e si disfa, forse come tutte le storie, sul confine impreciso e mobile che separa e unisce senza tregua normalità e follia.
I temporali sono prossimi al tempo fermo, stabile. Lo strappano d’improvviso dalla sua inconcludenza e lo rendono migliore. Questo è l’auspicio dell’ottava edizione del Festival dei Matti.
Martina Dell’Osbel