Licia Colò a #PordenoneViaggia

È ora di parlare di viaggi a Pordenone e lo si fa questo weekend (dal 19 al 21 maggio) grazie al festival #Pordenoneviaggia. L’obiettivo che Alberto Cancian e Andrea Buzzai, ideatori di questa iniziativa, si sono prefissati è la ri-scoperta e la promozione del territorio pordenonese attraverso racconti, workshop, esperienze di viaggiatori che vogliono condividere le esperienze di viaggio.

Tre giorni di dialogo aperto e interazione con gli operatori del mercato turistico, grandi ospiti, viaggiatori ed esperti del settore per permettere a tutti di partecipare attivamente e contribuire all’evento. Si è attivato nei giorni precedenti il contest fotografico per la foto più rappresentativa di Pordenone e provincia a cui tutti potevano partecipare con un click e la condivisione sui social network. L’hastag #instapnviaggia o il tag pordenoneviaggia ha dato il via alla battaglia dei like. La foto che è risultata più rispondente ai criteri della giuria è stata quella di Alessio De Nardi e ritrae uno scorcio significativo della Val Montanaia.

In calendario, il viaggiare lento di Emilio Rigatti, i racconti di Lady Avventura, lezioni di yoga nel chiostro della Biblioteca e l’incontro con Àlen Loreti, biografo e curatore dell’opera di Tiziano Terzani.

 

Madrina d’eccezione dell’evento è Licia Colò, volto mediatico che tutti in Italia associano al viaggiatore per antonomasia. Conosciutissima per essere l’ex presentatrice del programma Rai “Alle Falde del Kilimangiaro”, conduce oggi insieme al marito Alessandro Antonino il programma “Il mondo insieme” su TV2000.

DosMo Magazine: Licia, lei è un’icona incontrastata di ciò che rappresenta il viaggio “consapevole” e coscienzioso. In che modo ci si deve rapportare con l’idea di viaggio ai giorni nostri?

Licia Colò: Oggi bisogna porsi in modo attento nei confronti del viaggio. Io mi sento portavoce del viaggiare sostenibile, cioè il viaggiare con il cuore aperto verso l’ambiente e gli animali. Oggi spesso abbiamo paura di intraprendere un viaggio a causa di ciò che succede nel mondo. Sostengo che il terrorismo non ci debba fermare. Non ci deve obbligare a scegliere di non viaggiare. Possiamo però scegliere di direzionarci verso mete più vicine, dietro l’angolo, alla scoperta di luoghi sconosciuti del nostro territorio.

DM: Cosa consiglierebbe ai giovani d’oggi ispirati dalla figura del viaggiatore, sapendo che dalla loro parte  hanno ciò che la tecnologia può dare.

LC: Il viaggio non si consiglia, il viaggio è come una fidanzata: si sceglie. Posso consigliare sicuramente di usare la tecnologia per creare dei rapporti di amicizia. Un viaggio si può organizzare in modi diversi, anche con l’appoggio di un tour operator. Non sono un’integralista dell’organizzazione, non mi piace preferire il viaggiatore al turista: ritengo che il viaggio sotto ogni declinazione sia libertà. E anche per chi viaggia come turista credo sia un peccato privarsi dell’opportunità di aprire gli orizzonti. Va bene il villaggio vacanze, ma il bello è provare a vedere cosa c’è al di fuori.

I social network oggi posso davvero rappresentare un modo nuovo per affrontare un viaggio grazie alla connessione con tutte le amicizie che si creano durante l’esperienza. Un mio amico dice di avere 480 case in giro per il mondo: sono tutte le amicizie che si è creato durante i suoi viaggi, persone con le quali grazie a internet è possibile mantenere rapporti intensi e vicini.

DM: Quale valore possono portare a casa da un viaggio?

LC: Secondo me il capire che oggi, anche se l’Italia è un Paese in crisi, è comunque privilegiato. Quindi i nostri giovani ogni giorno dovrebbero essere consapevoli di essere privilegiati. Per esempio, l’esperienza che può dare un viaggio nei Paesi poveri, dove avere l’acqua potabile è un lusso, insegna che noi non possiamo dare tutto per scontato. Mia figlia di 11 anni, è abituata all’uso del computer, o ad avere vestiti per tutte le stagioni, e mi dice come fosse normale “Andiamo in vacanza alle Maldive!”. Non capisce che è un privilegio poterlo fare, che molti nella loro vita non avranno mai la possibilità di visitare questi luoghi.

 

Francesca Casali

 

 

 

 

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