Quest’anno il giro d’Italia passerà nella città di Pordenone. È prevista per sabato 27 maggio alle ore 12.00, la partenza dei ciclisti da piazza XX Settembre. I corridori sfileranno in città lungo piazzetta Cavour e corso Vittorio Emanuele II, viale Dante, viale Marconi e viale Grigoletti. Qui, al civico 140 (prima dell’incrocio del garage Venezia) sarà piazzato il chilometro zero, ovvero la partenza vera e propria della gara.
Per questa occasione abbiamo intervistato Eliana Bastianel, Presidente della FCI (Federazione Ciclistica Italiana) provinciale di Pordenone per parlare della tappa, degli eventi collaterali e della situazione attuale del ciclismo in provincia.
Dosmo Magazine: Il 27 Maggio ci sarà la partenza del giro d’Italia a Pordenone: cosa significa per il territorio avere quest’occasione?
Eliana Bastianel: parlando a nome della Federazione ciclistica provinciale posso dire che questi grandi eventi quando sono sostenuti e condivisi diventano delle occasioni positive per il movimento ciclistico, perché, per alcuni giovani può essere una giornata come un’altra ma per altri può scaturire quella passione che magari durerà per tutta la vita. Sicuramente i grandi eventi creano, sotto il punto di vista sportivo, l’occasione di far vivere intensamente il momento ai più piccoli e a i più appassionati, ma vi è anche l’opportunità di valorizzare il territorio da un punto di vista turistico. La partenza della tappa diventa una cartolina da visita da giocarsi in futuro.
DM: Tra gli eventi collaterali che precederanno la partenza della tappa di Pordenone, ci sarà anche una mostra, che verrà inaugurata sabato 20 maggio alle ore 17.30 presso la Provincia di Pordenone, dal titolo: “Bicicletta, che passione!”. Da chi è nata l’idea di questa mostra e chi saranno i protagonisti?
EB: L’idea è nata all’interno del Comitato provinciale in seguito alla richiesta da parte del Comune di Pordenone. Oltre alla gara promozionale organizzata per i più piccoli, abbiamo voluto ricordare chi, nel tempo, ha fatto grande il nome di Pordenone. Primo fra tutti Gino Pancino, che è stato uno dei primi protagonisti a livello mondiale che ha portato in alto il nome del pordenonese. Il nome della mostra, “Bicicletta, che passione!”, sta ad indicare le passioni del cuore: una è quella alla carriera di Gino, poi ci sono le passioni, coltivate per cinquant’anni, di Olivo Ciot che colleziona riviste sportive e Giovanni Taschetto con la collezione di maglie e biciclette d’epoca. Ricordiamo anche Rino De Candido sia nelle vesti di atleta, che ha vinto titoli mondiali ed europei, sia nelle vesti attuali di commissario tecnico nazionale.
DM: Per quanto riguarda invece il mondo del ciclismo pordenonese, com’è la situazione attuale?
EB: La situazione attuale, ma anche negli ultimi anni, devo dire che è molto positiva, anche perché all’interno della Federazione Ciclistica ci sono stati dei cambiamenti. Non ci sono più discipline come accadeva in passato (strada, pista, ecc), ma è stata inserita la multidisciplinarietà. Infatti, i ragazzini fino ai 12 anni, praticano lo sport divertendosi attraverso esperienze diverse: strada, fuoristrada o pista. Intanto questo tipo di proposta li toglie dalla sedentarietà che al giorno d’oggi colpisce molti giovani e nel contempo li porta ad amare una disciplina portandoli fino alla soglia del professionismo.
L’appuntamento quindi con l’inaugurazione della mostra sabato 20 alle ore 17.30, presso le sale della Provincia di Pordenone in via Corso G. Garibaldi n. 8 e per la partenza del Giro sabato 27 maggio alle ore 12.00.
Martina Dell’Osbel