Frida Kahlo e l’Arte Messicana a Palazzo Albergati

“Ho subito due gravi incidenti nella mia vita…il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego Rivera.”
F.K.

Un successo incredibile la mostra di Frida Kahlo che rimarrà ancora per qualche giorno, fino al 26 Marzo, a Palazzo Albergati (Bologna). Un’esposizione dedicata ad una delle pittrici più famose al mondo: artista messicana, creatrice di opere che continuano ad affascinare tutti gli appassionati di arte. Si tratta di una collezione di Jaques Gelman (dipinti, fotografie e disegni), una fra le più importanti raccolte d’Arte Messicana del XX secolo in cui viene narrata la “Rinascita messicana” e la storia degli artisti che ne sono stati protagonisti.
Frida Kahlo, una delle protagoniste indiscusse di questa mostra, è un’artista che attraverso le sue opere trasmette la sua passione per la pittura, l’amore e il concatenarsi di vicende, a volte belle a volte brutte, che portano questa donna ad esternare nei suoi dipinti gli aspetti più intimi della sua vita. Frida subisce un tremendo e doloroso incidente che la segna per il resto della sua vita, trenta operazioni chirurgiche e la consapevolezza di non poter aver figli la devastano, eppure, riesce a trovare la forza per colorare la sua vita. Arriva poi l’incontro con Diego Rivera, una delle principali cause di pene e gioie, ma anche l’unico grande amore della sua vita. Un amore che sottolinea la fragilità dell’animo umano, ma soprattutto la dicotomia di quest’artista, forte e fragile al contempo. 
La Collezione Gelman, composta da dipinti, fotografie, abiti, gioielli, collages, litografie, disegni. Molto interessante poi la sezione dedicata agli abiti dei più grandi stilisti di fama internazionale che si sono ispirati a Frida Kahlo dagli anni Settanta ad oggi: Gianfranco Ferrè, Antonio Marras, Valentino, etc. Fu proprio attraverso i suoi costumi che Frida Kahlo affermò la propria immagine, l’identità messicana e l’ideologia di appartenenza. L’identità di quest’artista era davvero complessa, vuoi anche per le radici famigliari: tedesca ed ebrea da parte paterna, spagnola, indiana e cattolica da parte materna. Gli abiti che indossava erano un forte richiamo dell’appartenenza all’ideologia comunista.
Frida_lifeI coniugi Gelman iniziano a collezionare le opere dei più grandi artisti messicani, tra cui María Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Rufino Tamayo e Ángel Zárraga. Nella loro Collezione entrano anche le opere di Frida Kahlo e Diego Rivera, destinati a diventare tra le più famose coppie di artisti del mondo, sia per le loro opere, sia per la loro infinita, intensa e distruttiva storia d’amore.
Tra le opere di Frida, ci sono le iconiche e note al mondo intero: Autoritratto con collana (1933), Autoritratto seduta sul letto (1937), Autoritratto con scimmie (1943), Autoritratto come Tehuana (1943) e quelle indissolubilmente legate al suo amore per Diego, come L’abbraccio amorevole dell’universo, la terra (il Messico), Diego, io e il signor Xolotl (1949); una “Naturaleza viva” (Natura vivente) di straordinario impatto, La sposa che si spaventa vedendo la vita aperta (1943).
Frida Kahlo, una donna alla quale non è stato risparmiato alcun dolore, ma che dal dolore e dalla sofferenza, ha saputo estrapolarne la sua vena artistica e donare il suo mondo interiore a tutti coloro che oggi possono ammirare le sue innumerevoli opere.

 

Martina Dell’Osbel

 

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