L’ottava edizione del censimento I luoghi del cuore promossa dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha visto il trionfo del Castello di Sammezzano, con 50.141 voti su oltre un milione e mezzo di preferenze. Il palazzo storico si trova in una frazione del comune di Reggello, Leccio, in Toscana, anche se non si direbbe: l’atmosfera da Mille e una notte che traspare già dagli esterni del castello, con una doppia facciata lunare e solare, esplode letteralmente nelle 65 sale interne. La passione di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona per la cosiddetta corrente dell’Orientalismo è evidente negli elegantissimi mosaici in ceramica, nelle fantasie vegetali e geometriche, nei bassorilievi, come anche negli archi intrecciati e nelle cupole. Tutti elementi tipici dello stile moresco che lasciano senza parole per varietà e brillantezza cromatica.
Il valore culturale del palazzo non può essere slegato dai 65 ettari che costituiscono il Parco Storico: Ferdinando, oltre ad ampliare e trasformare l’edificio, innestò numerose specie esotiche per abbellire l’area verde circostante, affiancandole ad altre autoctone. Un patrimonio botanico inestimabile che originariamente contava ben 147 piante, delle quali, oggi, è possibile individuare aceri, palme, sequoie, oltre a querce, ginepri e ovviamente lecci, ai quali si deve il toponimo della località di Leccio.
Il Palazzo, che sarebbe dovuto diventare un lussuoso resort, è attualmente chiuso al pubblico e riversa in stato di abbandono. Grazie alla preziosa partnership con Intesa San Paolo, prenderanno avvio le operazioni di restauro, tanto attese dai comitati spontanei e dai singoli cittadini.
Tra gli oltre 33.000 luoghi italiani segnalati, purtroppo lasciati nell’oblio, al secondo posto (47.319 voti) si è posizionato il Complesso monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo, in provincia di Alessandria, all’interno del quale si trova un’opera del celebre artista e storico toscano Giorgio Vasari, Il giudizio universale. Il terzo posto (36.789 voti) è occupato dalle Grotte del Caglieron, presso la località trevigiana Breda di Fregona, dove la roccia racconta la storia dell’estrazione dell’arenaria.
Sara Forniz