Crepet e le buone ragioni per sottrarsi alla seduzione digitale

sdrSala gremita ieri sera allo Spazio ITASincontra in Piazza della Motta a Pordenone per l’incontro con Paolo Crepet, un degli innumerevoli appuntamento con gli autori di pordenonelegge, la festa del libro. Il professore ha presentato la sua ultima opera editoriale Baciami senza rete (Mondadori), un’analisi di ciò che accade oggi alla società alienata dalla tecnologia e bisognosa di veri sentimenti ed emozioni. Il titolo del libro riprende un murales romano che ha molto colpito l’autore e che urlava alla città: Spegnete Facebook e baciatevi! Cosa può essere al giorno d’oggi così trasgressivo come un’istigazione a distogliere gli occhi dal monitor?

L’idea centrale del libro è nata anni fa, quando proprio Crepet stava scendendo una scalinata con il telefonino in mano, tutto intento a prenotare un volo online. Messo un piede in fallo perchè distratto, la prenotazione gli è costata una caviglia rotta. A parte darsi del “mona” per non aver aspettato di finire le scale prima di controllare i voli, l’autore si chiede come mai siamo finiti per essere assoggettati dalla tecnologia, tanto da non poter aspettare, dare il tempo alle cose.

Crepet si dice preoccupato. I bambini di oggi anche solo di pochi mesi sanno già giocare con l’Ipad, quando ancora non sanno camminare. L’errore ovviamente parte dai genitori che glielo infilano sotto il naso, preferendo un cervello lobotomizzato dalla realtà virtuale al pianto e alle responsabilità genitoriali. Dove andrà a finire la creatività se ci aspetta un futuro governato da una generazione di analfabeti sensoriali?

Secondo alcuni dati, gli adolescenti oggi passano in media 11 ore connessi alla rete, chattando o guardando contenuti web. Aggiungendo a queste le ore di attività scolastica, viene da chiedersi quando avranno mai la possibilità di vivere a contatto con delle persone vere. È con il confronto reale che la creatività si sviluppa. La solitudine che porta l’approccio digitale alla vita non può che uccidere la creatività.

Uno dei problemi che la tecnologia ha portato all’uomo è legato al lavoro: non c’è più un orario definito per il lavoro, chi mai si sognerebbe di spegnere il telefonino alle 17.30? E poi oggi il lavoro digitale può essere svolto ovunque. Tutto ciò travolge gli individui che non sanno più cosa fare e come comportarsi nei momenti in cui il lavoro non c’è più, per esempio in ferie. I casi divorzio salgono alle stelle dopo Natale e dopo Ferragosto, perchè le persone anche in coppia non sono più capaci di stare insieme per un lungo periodo. La vicinanza dei due, senza la scusante del lavoro che porta a una debita e tollerata distanza, porta a confronti non gestibili, faccia a faccia senza il filtro di WhatsApp o Facebook, e la coppia scoppia.

downloadNell’ultima parte dell’incontro Crepet ha introdotto anche la problematiche legate alla sessualità vissuta dai ragazzi ai tempi della connessione 2.0. L’approccio al sesso facile di internet conduce inevitabilmente ad una percezione deviata della sensualità in età non consone: ragazzine 13enni atteggiate a Lolita e l’ignoranza nei confronti di ciò che realmente significa avvicinarsi ad un partner, perchè troppo abituati a ciò che uno smartphone può regalare facile. Anche qui sono i genitori a dover intervenire attraverso il dialogo e l’imposizione di regole.

In conclusione, secondo Crepet, soltanto l’ironia e l’autocritica sommati a una buona dose di buon senso possono riuscire a sciogliere le catene che ci legano ad uno stile di vita disconnesso dalla realtà. Dire no a volte può aprire nuovi mondi. Il libro vuole essere una provocazione, non un baluardo del pessimismo. È importante sapere che i bambini osservano gli adulti, li guardano e cercano in loro i capitani di cui hanno bisogno. A loro non servono amichetti, ma di qualcuno capace di smerigliare loro il cervello, che indichi loro la strada. Di certo non qualcuno che risolve tutto tirando fuori il bancomat.

 

Francesca Casali

 

 

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