Nuovi trend alimentari

Come cambierà la nostra tavola a partire dal mese di settembre? Le abitudini alimentari degli italiani, anche in virtù di un diverso approccio all’alimentazione, alla cucina e alla nutrizione, subiranno delle variazioni. Tutto questo determinerà importanti ripercussioni sulle politiche produttive delle aziende alimentari, che stanno investendo per sviluppare l’innovazione e per continuare a soddisfare le esigenze di ogni consumatore.

Ci sono dei nuovi trend che tengono in considerazione le nuove necessità e richieste dei consumatori:

– CLEAN LABEL: Viene posta attenzione sull’origine naturale e genuina dei prodotti alimentari, valorizzano le aziende che investono per poter offrire alimenti più sani e meno “processati”, e rispondono alle aspettative di consumatori sempre più informati ed esigenti. Le “etichette pulite” offrono maggior trasparenza, permettono di riconoscere i prodotti più naturali e, quindi, più rassicuranti, oltre gli slogan del marketing e i falsi miti alimentari.

– PROTEINE: L’Europa occidentale è l’area geografica dove si consumano più proteine. Il primo settore per importanza è il lattiero-caseario, che è  il più dinamico per il numero di lanci di nuovi prodotti “proteici”: dalle bevande a base di siero di latte agli snack a base di proteine di latte sino allo yogurt alla greca 0% grassi. Ma siamo solo all’inizio: secondo gli analisti di mercato, questo settore continuerà a crescere almeno sino al 2020.

– SALUTISMO: Se da un lato aumenta il disordine alimentari e il ricorso alle trasgressioni del junk food, dall’altro lato il mainstream è evidentemente un altro: la ricerca di un’alimentazione che, senza trascurare il piacere del palato, aiuti a stare bene, nel senso più ampio e olistico del termine.

– CUCINA GOURMET: Gli chef continuano a essere considerati dei guru, ossia delle figure capaci di trasmettere un sapere multisensoriale, con forte radici nel passato ma capace al contempo di sfruttare tutte le implicazioni e i ritrovati della moderna tecnologia. Affascina di questi personaggi pubblici la loro abilità creativa, ma anche la capacità quasi alchemica di trasformare ingredienti e materie prime, che nelle loro mani diventano nuove esperienze del palato.

– FREE FROM: Il mercato dei prodotti “senza lattosio” continua a crescere e a coinvolgere anche i consumatori che hanno solo una parziale carenza di lattasi (l’enzima necessario a digerire il lattosio) o, pur non essendone carenti, preferiscono comunque gli alimenti “lactose free”. Per tutti costoro non ci sono problemi di menu perché l’assortimento di prodotti senza lattosio è molto ampio ed è in continua crescita.

– BIO&TIPICO: Particolare attenzione nei confronti di prodotti ispirati alla tradizione, rispettosi delle materie prime, sostenibili e biologici. Un atteggiamento di consumo che caratterizza soprattutto le nuove generazioni, e che accomuna tutti i Paesi occidentali.

– CONVENIENCE: Servizio, comodità, praticità sono fattori essenziali nella scelta di cosa mettere nel carrello della spesa. Non si tratta più, come in passato, di semplici soluzioni salva tempo: ora i consumatori chiedono anche che gli alimenti siano saporiti e con il giusto profilo nutrizionale.

– TAILOR MADE: Personalizzazione e contaminazione: dall’incontro tra queste due tendenze nascono alimenti unici, “nuovi” nella loro capacità di reinterpretare la tradizione per andare incontro alle esigenze di particolari target di consumatori, soprattutto di altre culture. Ne sono un ottimo esempio, in Italia, i formaggi realizzati con caglio vegetale, il latte arabo e lo yogurt greco.

Questa ricerca relativa ai nuovi trend che coinvolgeranno le tavole degli italiani è stata condotta dall’Osservatorio Assolatte, che ha monitorato i principali studi internazionali sul food trend-setting ed ha individuato questi nuove tendenze.  

 

Martina Dell’Osbel

 

 

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