Per Dosmo Magazine ho intervistato Fabrizio Quattrini, psicologo, psicoterapeuta e sessuologo, presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica (IISS) di Roma. In qualità di consulente specialista sessuologo ha partecipato dal 2009 al 2011 a Sex Therapy, programma tv messo in onda su Cielo dove interveniva per cercare una risoluzione di problematiche sessuali nella coppia.
DosmoMagazine: Dott. Quattrini, come stanno gli italiani dal punto di vista della sessualità?
Fabrizio Quattrini: Meglio del passato, ma continuano ad esistere molti tabù, ignoranza e confusione. Lo vedo dalle persone che mi contattano, sia per fare percorsi individuali, sia di coppia. Portano spesso un disagio sessuale che ha origine dall’ignoranza e legato agli stereotipi. Quindi, nonostante la curiosità che gli italiani dimostrano verso la sessualità, molti rimangono agganciati ai tabù e ai pregiudizi.
DM:Quali sono le problematiche sessuali che affliggono di più gli uomini e quali le donne?
FQ: Per quanto riguarda gli uomini al giorno d’oggi l’eiaculazione precoce la fa da padrone. Il dramma dell’uomo di dover durare per far godere la donna è diventato quasi esasperante, è proprio una fissazione. Se la persona non conosce e non riesce a controllare i meccanismi preorgasmici potrebbe vivere il rapporto con ansia e preoccupazione. Il secondo problema più diffuso è il disturbo dell’erezione, basta guardare quante sono le pubblicità dei farmaci appositi. Molto spesso però, il disturbo ha un’origine psicosomatica e quindi il farmaco non serve a molto.
Per quanto riguarda le donne le cose sono cambiate: fino a qualche anno fa il problema predominante era l’anorgasmia, ora come ora bisogna cambiare l’ottica che esistano diversi tipi di orgasmo (clitorideo, vaginale, anale), mentre l’orgasmo è uno solo provocato dalla stimolazione diretta o indiretta del clitoride e che può avvenire anche durante la penetrazione (orgasmo coitale). Molte donne oggi hanno difficoltà ad avere un orgasmo coitale, ossia a lasciarsi andare durante la penetrazione, mentre hanno tranquillamente un orgasmo con altri tipi di stimolazione (orale, masturbazione).
DM: Esiste una sessualità normale?
FQ: Esiste una sessualità. La sessualità “normale” può essere definita solo attraverso una parametrizzazione, ad esempio sessualità statistica, medico-biologica, giuridica. Esistono delle atipicità rispetto alla definizione di sessualità statistica (ossia comportamenti sessuali meno frequenti rispetto alla media della popolazione) tipo il BDSM, lo scambio di coppia o l’esperienza con persone dello stesso sesso.
La sessualità merita di esser vista e vissuta a 360 gradi, cercando di sganciarsi da stereotipi e rigidità che per secoli hanno condizionato la nostra società e ridotto la sessualità alla sua mera funzione procreativa. La sessualità è anche piacere nel pieno rispetto di sé stessi e del partner, altrimenti diventa una forzatura.
DM: Come in tutti gli aspetti della vita, anche nella sessualità ci sono mode e confini che si spostano. Secondo lei, quali sono le nuove frontiere del sesso oggi?
FQ: Per quanto riguarda la coppia, la tematica del BDSM sta prendendo piede. Il BDSM è quell’insieme di pratiche relazionali e sessuali che hanno a che fare con il bondage, la dominazione/sottomissione ed il sadomasochismo, non come forme patologiche della dimensione erotica/sessuale, ma come dinamiche di coppia consensuale un po’ più estrema.
Ci sono ad esempio dei corsi di bondage, oppure situazioni un po’ particolari come, ad esempio film o club privé, verso i quali la coppia si approccia per avere una sessualità più hard, ma anche all’insegna del divertimento.
DM: Infatti nel suo libro Non smettere di giocare (Edizioni Tea, € 11,00, anche in ebook) si occupa della dimensione divertente del sesso.
FQ: Si, infatti, anche quando si parla di BDSM, non si tratta di fare chissà che cosa. Anche una semplice paletta per fare lo spanking, ossia sculacciare il partner, è un gioco sessuale divertente, non invasivo e che permette alla coppia di attivare dei recettori del piacere che non conoscevano. In questo senso può essere un elemento di novità e un modo diverso per stare insieme. Nel mio libro si trovano indicazioni di alcuni giochi erotici che si spingono un po’ oltre a quelli più tradizionali, al fine di attivare o riattivare dinamiche diverse da quelle messe in opera normalmente. Al giorno d’oggi il dramma forte delle coppie è che di fronte alla monotonia tendono a trovare l’elemento di divertimento e di novità al di fuori della coppia, entrando nel campo del tradimento. Se invece le coppie imparassero a giocare e a rivedere la propria normalità sotto una diversa prospettiva, ci sarebbe la possibilità di godere di una sessualità che si rinnova continuamente.
DM: Dai dati che emergono dalle ricerche sul web si evidenzia un interesse per le app per fare sexting. Le risulta?
FQ: Argomento interessante. Tutte le cose che attivano il voyeurismo e l’esibizionismo incuriosiscono e suscitano interesse. Il termine sexting indica l’invio di messaggi sessualmente espliciti e/o immagini inerenti al sesso principalmente tramite apparecchi mobili (cellulari, tablet, etc). Fare sexting può essere un gioco, ma nasconde delle pericolosità perché è facile mettere delle immagini online, magari ignorando tutto quello che potrebbe derivarne. In particolare è pericoloso per gli adolescenti: i ragazzi sono bersagliati da stimoli sessuali, che però sono buttati là senza un’educazione sessuale di base e che dia loro la possibilità di un’adeguata elaborazione. Un esempio classico è quello dell’adolescente che manda ad un’amica una foto senza veli su WhatsApp e poi si trova ad avere la sua foto su di un gruppo condiviso. L’adolescente (ma non solo) non ha la sensazione di pericolo quando lo fa.
Francesca Casali