Ha preso il via ieri pomeriggio a Torino il tradizionale appuntamento con il Salone internazionale del Libro. La 29 edizione, dal titolo “Visioni”, è stata inaugurata al Lingotto Fiere dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini, il Presidente della regione Piemonte Chiamparino e il sindaco della città Piero Fassino. Proprio quest’ultimo esprime profonda soddisfazione nel dare il benvenuto a quello che è divenuto non solo il principale evento editoriale italiano ma anche uno dei più importanti a livello europeo.
41 paesi rappresentati per un’edizione che vede la presenza di oltre 1000 case editrici, 70 new entry e, per la prima volta, dello storico Istituto Luce.
Sono “visionari“, capaci di innovare guardando al futuro in modo concreto , i protagonisti del Salone del Libro 2016. Scrittori, scienziati e artisti animeranno i 122 eventi in programma. Nomi importanti, aventi come denominatore comune l’appartenenza al mondo scientifico e la predisposizione all’innovazione: Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto Italiano di tecnologia di Genova, ( centro specializzato in robotica e nanotecnologie), Guido Tonelli ( responsabile del progetto che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs), Mario Golinelli, imprenditore farmaceutico, e altri ancora. La cultura nasce nelle visioni e i libri ne divengono contenitori e strumenti.
Diversamente dal passato non vi sarà un paese “ospite” al centro della scena ma un’intera area culturale: focus sul mondo arabo, dal Marocco all’Iraq e sulla cultura arabo-islamica oggi al centro degli interessi del mondo intero. Qui, Shadi Hamadi, giornalista e scrittore siriano, presenta il suo ultimo lavoro “Esilio in Siria”. “Oggi l’identità dei siriani è un’identità in costante ridefinizione e ho tentato di tracciarne i contorni in questo nuovo libro. Dobbiamo comprendere il cambiamento sociale, soprattutto degli arabi oggi“, dice il giovane Hamadi.
Il rapporto annuale sullo stato dell’editoria in Italia parla di 61.000 nuovi titoli in carta e 52.000 ebook, tuttavia nel 2015 si sono venduti circa 2 milioni di libri in meno. Tutti scrivono e pochi leggono? Il problema, forse, non è tanto dell’eccesso dell’offerta ma di costruire nuovi lettori.
Cecilia Tosi