Addio David Bowie, addio Duca Bianco

David Bowie Official su Twitter   January 10 2016   David Bowie died peacefully today surrounded by his family after a courageous 18 month battle... https   t.co ENRSiT43ZyIl suo vero nome era David Robert Jones. Ieri sera ci ha lasciato ed è un vuoto enorme, tanto quanto il peso del suo nome d’arte, David Bowie. Aveva compiuto da poco 69 anni e dato ai fan il suo ultimo album “Blackstar” l’8 gennaio. Nulla ha potuto fare contro il cancro che l’ha portato via. La comunicazione della sua morte arriva dal suo portavoce attraverso twitter.

Ma cosa sarebbe stato il mondo senza Bowie?

La parola eccentricità non avrebbe lo stesso significato. Non sarebbe esistito il personaggio di Ziggy Stardust, che con gli Spiders of Mars ha lasciato un segno indelebile nella cultura musicale, dal 1972 dell’uscita dell’album ad oggi. Niente Starman a raccontare delle stelle, niente Hang On to Yourself con il riff di Mick Ronson, niente “Ziggy plays guitar…“.

bowie_aladin_sane_1000pxNon ci sarebbe stato Halloween Jack, né Nathan Adler e nemmeno The Thin White Duke. Nessuno avrebbe conosciuto una mente così aperta da essere labile, così avveniristica da diventare cosmica. Intrigante, versatile, problematica, affascinante. Non ci sarebbero state collaborazioni esaltanti con icone della musica, Iggy Pop, John Lennon, Carlos Alomar, Brian Eno, Robert Fripp, solo per citarne alcuni. Un numero imprecisato di generi musicali non avrebbero avuto un degno rappresentante, dal glam rock al white soul, dal rock sperimentale al pop, dal new wave al krautrock degli anni berlinesi. Niente Heroes, Ashes to Ashes, Space Oddity, Rebel Rebel.

Di certo non ci sarebbe stato il grande fascino dell’ambiguità sessuale che solo un personaggio come lui poteva alimentare. Attore nella vita pubblica, creatore di opere d’arte instancabile, la magia degli occhi differenti.

16 tour dal 1972 al 2004. 29 album, alcuni passati inosservati altri successi incancellabili. 41 nomination e 16 premi: 11 per l’attività musicale, 2 per quella cinematografica, 3 per l’attività multimediale.

Non ci sarebbe stato l’incrociarsi, confondersi, infiltrarsi così evidente di arte figurativa, musica, cinema, simbolismi pop, idolatrie, venerazioni. Marlene Dietrich non avrebbe salutato il pubblico pagando un Gigolo, Andy Wahrol non avrebbe apprezzato le scarpe gialle che Marc Bolan aveva prestato a Bowie, non ci sarebbe stato nessun duetto con Annie Lennox al Freddie Mercury Tribute Concert.

Il mondo non sarebbe stato lo stesso. Ciao, Duca Bianco.

 

Francesca Casali

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