È già tempo di letterine a Babbo Natale e quest’anno la creatività si sbizzarrisce. La vecchia lettera scritta a mano dal bimbo, trepidante di aspettative, è un lontano ricordo e, diciamolo, ormai è “out”. Fuori moda, sorpassata, dimenticata. Ora le cose si fanno facili, tecnologiche e, soprattutto, si fanno online grazie agli innumerevoli siti dedicati a Santa Claus, tutti con rigorosa pretesa di autenticità: santaclausvillage.info, santaclauslive.com, babbo-natale.it, letteraababbonatale.it, babbonatale.fi, solo per citarne alcuni. Senza contare gli account attivi sui social network e le applicazioni scaricabili sullo smartphone. Il web impazza. Basta cliccare “Babbo Natale” sul motore di ricerca e si accende un canale diretto con la Lapponia, si possono fare due chiacchiere con gli elfi o inviare direttamente nella casella di posta elettronica artica la lista dei propri desideri. Meglio ancora, è possibile creare la lettera che Babbo Natale manderà al proprio indirizzo (o a quello delle persone care) come buon auspicio per le festività. Insomma, anche il vecchio signore barbuto vestito di rosso si è adeguato ai tempi che corrono, cedendo un po’ di magia in cambio di presenza sul web e visibilità su Facebook. E per i più piccoli, famose aziende produttrici di giocattoli hanno agevolato ulteriormente la faccenda con pagine dedicate alla lettera a Babbo Natale direttamente nel loro sito, dove è possibile prenotare il gioco a scapito di equivoci e sorprese.
Ecco allora che i genitori non hanno più scuse, e nemmeno Babbo Natale. Il fascino della lettera scritta con la biro rimane uno sfizio per pochi malinconici, aggrappati all’emozione dell’attesa, speranzosi nel buon auspicio di un anno passato a “fare il bravo”. Al giorno d’oggi se il desiderio di un bambino è realizzabile, lo si realizza. Quasi a mistificare le delusioni passate e prendersi con prepotenza il ruolo di colui che per i figli può davvero avverare qualsiasi sogno, ogni singola riga di una lettera dei desideri. Senza nemmeno la corsa al centro commerciale dell’ultimo minuto: cliccare è facile, fuori le carte di credito e più lavoro per gli spedizionieri (altro che renne…). Che comodità! I dubbi non sono ammessi e se la tastiera di un pc fa paura più del conto corrente a rischio, basta chiamare il pargoletto che ci insegna in due mosse come avere le idee molto chiare.
Francesca Casali