Il 18 agosto il FDA (Food and Drug Administration), l’agenzia statunitense che si occupa della sicurezza alimentare e dei farmaci, ha dato il via libera al “viagra rosa”. Si chiama Addyi ed è il primo farmaco per il calo della libido sessuale nelle donne. Il prodotto verrà messo a disposizione sul mercato degli Stati Uniti il prossimo 17 ottobre, dietro prescrizione medica per donne in fase di menopausa, cui viene diagnosticato un calo cronico del desiderio sessuale. Per i primi 18 mesi il viagra rosa non verrà pubblicizzato, al fine di evitare che ci siano abusi, strumentalizzazioni e polemiche. Il principio attivo del farmaco è la flibanserina che va ad agire sul calo del desiderio femminile (si stima che ne soffra una donna su dieci), i cui sintomi si esplicano in una mancanza di desiderio per un periodo più o meno lungo che può provocare stress o problemi di relazioni interpersonali.
La pillola di flibanserina andrebbe assunta ogni sera e non prima dell’atto sessuale (a differenza della pastiglia blu), preferibilmente poco prima di andare a dormire. Un’indicazione, questa, che mira a ridurre gli eventuali effetti collaterali: il farmaco infatti può causare ipotensione e perdita di coscienza, rischio che aumenta sensibilmente quando c’è interazione con alcool. Il farmaco può essere prescritto o dispensato soltanto da medici e farmacisti e le donne sono invitate a smettere di usare il farmaco se non vedono alcun effetto dopo otto settimane.
La flibanserina non lavora sui genitali, come invece fa il viagra, ma sui recettori del cervello e mira proprio ad aumentare il desiderio sessuale. La pillola è stata infatti originariamente usata per trattare la depressione e, inizialmente, gli scienziati temevano che avrebbe diminuito, e non promosso, il desiderio sessuale. È interessante notare, infine, come si conclude il comunicato della FDA: “…l’Addyi (flibanserina) è un agonista recettore 1A della serotonina e antagonista recettore 2A, ma il meccanismo per cui il farmaco migliora il desiderio sessuale e i relativi disturbi è sconosciuto”. Segno che, forse, il desiderio sessuale femminile è destinato a restare un mistero.
I commenti degli esperti sono cauti, la dott.ssa Graziottin ginecologa, psicoterapeuta sessuologa, dirigente del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano, è dell’opinione che restano gli ormoni i veri alleati sul piano sessuale: in primo luogo il testosterone. Le donne ne hanno il picco a 18 anni. A 50 anni ne hanno perso il 50% e, se si ha avuto un’asportazione dell’ovaio si arriva all’80% in meno. In seconda fila gli estrogeni che hanno, tra l’altro, un ruolo fondamentale nell’irrorazione dei vasi della vagina e nella lubrificazione.
Il “viagra rosa” non è quindi un farmaco magico che permette di intervenire indiscriminatamente nell’attuale epidemia di calo del desiderio: è importantissimo fare una diagnosi accurata prima di consigliarlo. Per fare un esempio: a 25 anni un calo del desiderio con ogni probabilità sta ad indicare un problema relazionale con il partner, perché il desiderio ha a che fare con l’affettività e con l’eros. A 55 anni invece è possibile che sia un discorso ormonale e dunque ben venga il farmaco. Bisogna tenere ben presente che la pillola rosa agisce sul desiderio, non sul piacere: non è detto che il rapporto diventi automaticamente più soddisfacente.
Ora stiamo a vedere che cosa succederà negli Stati Uniti e, di conseguenza, se anche in Italia verrà introdotta “la pillola rosa”.
dott.ssa Antonella Besa