Al Festival di Cannes (13-24 maggio) Nanni Moretti presenta un nuovo quadro famigliare, un ritratto fatto di emozioni. È il suo dodicesimo film “Mia Madre” che il 16 aprile sarà in oltre 400 sale italiane. Questa volta, dopo aver raccontato e fatto piangere con la tragica scomparsa del primogenito in “La stanza del figlio”, dopo aver conquistato il pubblico con una grande prova d’attore raccontando la morte della moglie in “Caos calmo”, ora è la volta della madre. Moretti porta sul grande schermo la propria esperienza personale vissuta con la morte della madre e racconta con sensibilità unica il dolore dei figli per la perdita della mamma, una donna (Giulia Lazzarini) che resta disperatamente attaccata alla vita e che soffre nel constatare la decadenza inevitabile. Peculiarità di questo film è la scelta di Moretti di descrivere i sentimenti di Giovanni (da lui interpretato) mettendo in primo piano le lacrime, le nevrosi, il dramma interiore e il senso di inadeguatezza verso l’anziana madre di Margherita, la sorella (la bravissima Buy). Regista alter-ego di Moretti, Margherita sente la necessità di continuare a lavorare pur sapendo che la madre sta morendo, diversamente dal fratello, uomo meticoloso e apparentemente freddo che viene schiacciato dal lutto al punto da lasciare anche il lavoro.
Questa pellicola, assieme alle altre due precedenti, segna un definitivo cambiamento nella cinematografia morettiana che abbandona la polemica politica, l’antiberlusconismo, la critica alla sinistra fatta dall’interno e si dedica anima e corpo alle emozioni per colpire al cuore.
Francesca Casali