Quando siamo giù, non ne possiamo fare a meno: ci consoliamo con i cibi che più ci piacciono. Sono i cosiddetti cibi “comfort“, “consolatori”.
Una ricerca effettuata dall’Università di Buffalo (NY) ha rivelato che questi cibi non siano scelti tanto per il sapore, quanto piuttosto per il ricordo di un legame emotivo di chi ha preparato quel piatto durante l’infanzia.
“Gli alimenti che si prediligono in un momento ‘no’, spesso sono gli stessi che ci faceva mangiare una persona cara quando eravamo bambini“, ha spiegato la psicologa Shira Gabriel, autrice dello studio. “Il ‘comfort food’ negli Stati Uniti ha una funzione sociale, e ha un’associazione positiva con chi lo ha cucinato – ha aggiunto – per questo è particolarmente attraente per noi quando ci sentiamo soli o rifiutati“.
fonte @Ansa