Oscar Farinetti sostiene che dal cibo può scaturire poesia e un piatto di buona cucina si completa solo se si racconta, attraverso la storia degli ingredienti e della passione di chi l’ha cucinato. Ecco allora che se un piatto viene “spiegato” acquisisce un valore aggiunto unico e trasforma il ristoratore in un poeta. Incontrato a Belluno in occasione di un salotto culturale sul futuro economico della città veneta, ha parlato con piacere di business e attitudine al buon vivere degli italiani. “Per promuovere degli ottimi prodotti italiani come questi – afferma l’imprenditore albese – dobbiamo fare il contrario di quello che finora hanno insegnato nelle scuole marketing e cioè “feel global, do local”: bisogna quindi dimenticare quella lezione e “fare locale”, produrre con cura nella propria terra, imparare a narrare la storia di ciascun prodotto e solo dopo diventare globale, vendendo l’essenza italiana all’estero. Lì non vedono l’ora di possedere un po’ di Italia, perché sanno e conoscono la nostra cultura a volte più di quanto facciamo noi stessi.”
Farinetti sostiene che il futuro della ristorazione italiana è fatto di materie prime, non di tecnica. La cucina italiana è nata come domestica e resta l’unica nel mondo che punta alla freschezza dei prodotti utilizzati. Si distingue fortemente da quella francese che nasce invece nel restaurant. “Ecco perché Eataly si può fare solo in Italia. La filosofia di Eataly si basa sulle materie prime certificate e sulla replicabilità del piatto: una volta acquistati gli ingredienti si può rivivere l’esperienza culinaria anche a casa. Nei grandi ristoranti francesi si assapora un piatto tecnicamente perfetto ma impossibile da realizzare a casa propria. I grandi Chef italiani sono quelli che hanno la passione per le materie prime e te le presentano in un piatto senza esagerare, mantenendo la semplicità degli ingredienti. Questo vince. E questo è lo spirito di Eataly, con un risultato eccezionale. Un esempio fra tutti è Eataly New York, 30.000 ingressi al giorno, uno dei posti più cool della città, dove le famiglie fanno a gara per un tavolo, dove la gente si incontra per mangiare o acquistare prodotti italiani originali e garantiti.”
Francesca Casali