https://youtu.be/v-ahlbWNZPk
Strano destino di uno spot, messo in onda proprio pochi giorni prima dello schianto in Alta Provenza dell’Airbus 320 di Germanwings Air. A volte le strategie di comunicazione non possono nulla contro eventi tragici come la morte “in the air” di 150 persone. Dal 24 marzo pochi possono ammettere di non pensare a quegli innocenti e terrorizzati che hanno perso la vita a causa di un folle mentre bambine in tutù e modelle posano dondolandosi con l’altalena sulle note celestiali di “Warm in the Winter” (Glass Candy, remixata con lo slogan “France is in the Air”). È innegabile che la pubblicità fa colpo. Ma ad oggi vengono messe in discussione tutte le sfaccettate probabilità di un mezzo di trasporto ormai scontato. E soprattutto la capacità umana di comprendere l’incapacità umana.
La nuova campagna pubblicitaria si intitola “France is in the Air” e sta popolando dal 5 marzo tv, cinema, media digitali e social network in Francia, Stati Uniti, Brasile, Giappone, Cina e Italia. Lo spot diretto da “We are from L.A.”, nome che nasconde quello dei due trentenni francesi, Clément Durou e Pierre Dupaquier, prodigi del nuovo movimento di creativi francesi. L’unicità di un viaggio alla francese racconta della moda, gastronomia, il tour de France, i giovani ballerini dell’Opéra di Parigi e perfino di un bacio, ovviamente, alla francese.
Piace o fa paura?
Francesca Casali